Maschera Neutra

Il nostro corpo conosce  molte più cose di quanto noi sappiamo. Quando nasciamo, una serie di imposizioni, fattori culturali, abitudini, frustrazioni e vizi danno una forma al nostro corpo che non ci appartiene da quando siamo nati. Il nostro respiro è calibrato sui ritmi delle nostre vite e delle nostre giornate e non siamo abituati a riconoscerlo ma soprattutto ad ascoltarlo. Il respiro, però, è ciò che ci rende vivi, esseri umani che parlano e agiscono in uno spazio. Il respiro e il corpo sono le corde vibranti del nostro principale strumento: il corpo. Conoscere il suo funzionamento ci può permettere di dominarlo ed usarlo in maniera consapevole; ci permette di suonare le più dolci o stridenti melodie, come faremmo con una chitarra o un violino.

Il workshop che proponiamo intende fornire degli strumenti guida che l’attore deve conoscere per poter iniziare e proseguire un percorso di avvicinamento al proprio corpo e alle sue possibilità espressive.

Lo strumento attraverso il quale si procederà in questo percorso è la maschera, intesa come oggetto, vestito dell’attore, che lo costringe solo per percepire le linee e i contorni del proprio corpo e di questo nello spazio, per poi liberarlo. Per essere liberi di poter esprimere solo attraverso il proprio corpo, prima ancora che con la parola, è necessario sentire che esistono delle leggi che regolano lo spazio e il movimento. Solo dopo aver fatto esperienza di queste leggi, il corpo può liberarsene e diventare creativo ed espressivo.


IL PERCORSO

ALLA SCOPERTA DELLA NEUTRALITA’

Il laboratorio partirà dalla conoscenza del proprio stato neutro attraverso l’esperienza della maschera neutra.  Questo oggetto che si mette sul viso deve permettere a chi lo indossa di raggiungere lo stato di neutralità che precede l’azione, uno stato di ricettività riguardante ciò che ci circonda, senza conflitti interiori.

Storicamente, la maschera neutra è uno strumento principalmente pedagogico emerso dal lavoro di Jacques Copeau che in Francia negli anni ’20 ha cercato nella maschera una via per ritornare al corpo dell’attore.

La maschera neutra permette di far emergere e lavorare su ciò che c’è di universale in ognuno di noi. È quindi un lavoro sull’uomo come corpo, come essere umano che, prima di essere portatore di un dramma, una storia, un personaggio, ecc…, è portatore di una presenza. Pedagogicamente la maschera neutra permette agli allievi di lavorare sulla propria presenza scenica, prima di qualsivoglia racconto. È un lavoro sul silenzio, sullo stato, sulla presenza e, fondamentalmente, sullo spazio.

Se immaginiamo un corpo come un foglio di carta, la maschera neutra permette di stirare il foglio fino a “calmare” tutte le “pieghe”. Ciascuno di noi è un foglio che è portatore di una serie di pieghe, in parte legate alla propria genetica, alla propria razza e in parte legate alla propria storia emotiva, a come l’ambiente ha influito su di noi, così come il vento può operare su un albero, in modo tale che la stessa specie di albero in diversi luoghi avrà delle forme diverse pur essendo sempre lo stesso albero.

 

In definitiva la maschera neutra è uno strumento per sviluppare la presenza scenica e non il personaggio